L'oratorio di S. Rocco fu edificato, probabilmente per voto, dopo la pestilenza del 1501 che colpì anche Spezzano.
La comunità spezzanese, nei secoli, trovò la propria identificazione nel culto di San Rocco ed attorno all'edificio ad esso dedicato. Questo divenne non solo luogo di preghiera, ma anche di riunione per discutere i problemi comuni.
Nel 1605 la casa annessa all’Oratorio fu ceduta ai Padri Serviti, dando vita ad un convento che, sebbene per un tempo brevissimo, rappresenta l'unica comunità monastica nel territorio fioranese.
Del piccolo convento non resta traccia, perché l’edificio venne riedificato nel Settecento e, nei primi anni del Novecento, ricostruito ex novo, su modello del precedente, poco lontano dall’antica costruzione.
La borgata più importante dei territorio di Spezzano, proprio dal titolo dell'oratorio, prese il nome di borgata di San Rocco.
All'interno si conservano alcune opere di pregio: l’altare in scagliola con il tabernacolo dotato di uno sportello dipinto con “Cristo risorto” opera di Louis De la Forest e la pala d’altare di pittore bolognese, della prima metà del XVIII secolo, rappresentante la 'Madonna con il Bambino in gloria, San Rocco e Sant’Antonio Abate'.
Ogni 16 agosto si celebra la fiera di San Rocco, tradizionale fiera agricola di Spezzano, che ha origini ultracentenarie.
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