La storia di Fiorano ci porta indietro di oltre settemila mila anni, ovvero migliaia di anni prima che arrivassero Etruschi, Celti e ovviamente i Romani. Nel territorio tra Fiorano, Sassuolo e Prignano si insediarono i primi abitanti stabili del modenese, che diedero origine a quella cultura del neolitico italiano che diventerà famosa come 'cultura di Fiorano'.
Grandi orci, fiaschi, scodelle e tazze decorate in ceramica di grande qualità vennero prodotti nei villaggi neolitici, come quello rinvenuto a Fornace Carani di Fiorano, e raccontato al Museo della Ceramica; ceramiche che testimoniano i primi passi tecnologici verso l'attuale distretto industriale della piastrella.
Nel medioevo il colle di Fiorano ospita una prima fortificazione con borgo, che si allarga poi alla base della collina, lungo l'antica via Claudia pedecollinare; distrutto l'antico fortilizio sulle rovine sorge, nel Seicento, il ducale Santuario della Beata Vergine del Castello, dedicato allo storico affresco miracoloso, La madonna con Bambino, attorno al quale si raccoglie ancora oggi la comunità di Fiorano.
" Fiorano è di bellissimo sito", scriveva nel 1603 il governatore estense, conte Paolo Brusantini, riferendosi all'amenità del paesaggio, all'ubertosità dei terreni prodighi di uve e frutti d'ogni specie, al clima mediterraneo, ai bei poggi appenninici, impreziositi di ville e parchi, alternati ai lunari calanchi d'argilla.
Un paese dove famosi erano i fichi e, in prima collina, gli ulivi, ancora presenti nella Riserva delle Salse di Nirano, imperdibile fenomeno geologico di fanghi salati freddi che ribollono formando coni simili a piccoli vulcani.
Dagli anni ‘60, Fiorano Modenese è diventato un polo industriale di rilevanza internazionale, che con i comuni vicini forma il Distretto della Ceramica, leader nella produzione di piastrelle ceramiche per l'edilizia e l'urbanistica.
La pista prove della Ferrari forse più famosa del mondo unisce Fiorano e Maranello sotto il segno dei motori e dell'ingegno.